LA MECCANICA DEL COLORE – Chamber Opera

Info: Work selected for La Biennale di Venezia 2019, College Musica (Italy) with the support of Fundação Calouste Gulbenkian (Portugal)

Instrumentation: Fl.; Cl.; Tpt.; Perc.; Pn.; Vln. I; Vln II; Vla.; Vc.; Electronics

First Performance: Venice, Teatro Piccolo Arsenale, 63th Festival Internazionale di Musica Contemporanea, 2019.10.06 – Antonio Sapio (Robot), Matilde Lazzaroni (Assistant), Miguel Maduro-Dias (Old Man) and the Ensemble Novecento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dir. by Matthieu Mantanus

Duration: 18’

Libretto: Madalena dos Santos

Plus: Bruno Ferreira, electronics; Simone Conforti, computer music design – CIMM della Biennale di Venezia; Pablo Solari, stage director; Maddalena Oriani, set desing and costumes; Moritz Zavan Stoeckle, lighting design; Anna Lazzarini, make-up; Michele Zangirolami, video animations; Laboratorio Mode, set construction; Marina D’Ambroso, répétiteur

Sinopsis: [IT] [ENG]

[IT] Il protagonista di questo racconto costruisce personalmente un robot umanoide che dovrebbe dipingere i paesaggi che l’uomo non può più vedere di persona a causa di una ferita a una gamba. Benché l’uomo abbia il ruolo principale, è il robot a riempire il palcoscenico e a rivelarsi come forma dominante, sempre meccanico e spietato, nell’oscurità interrotta da lampi di colore vivace. Aiutato da un assistente timido ed esitante, l’uomo continua ad apportare modifiche alle apparecchiature elettriche ed elettroniche del robot, ciononostante le opere d’arte dipinte rimangono irreali. (…) Spera segretamente che il robot diventi migliore di lui; tuttavia, paradossalmente, pur sentendosi inferiore vuole comunque controllarlo, rimanendo a sua volta in un costante conflitto tra il discredito dell’identità umana e la volontà di supremazia dell’uomo. In La Meccanica del Colore ridicolo e grottesco si intrecciano intorno all’insoddisfazione costante che si prova cercando la perfezione. La frustrazione del protagonista porta alla riflessione sulla catalisi dell’arte, finché, senza avvertimento, i ruoli dei personaggi cambiano drasticamente, in base all’adattamento all’azione che si svolge sul palco. Sotto varie prospettive, si materializza il conflitto costante tra il discredito dell’identità umana e la volontà di supremazia dell’uomo. E, prima che si chiuda il sipario, la trama entusiasmerà il pubblico con un climax ispirato all’assurdo contemporaneo o, antagonisticamente, all’opera classica.

[ENG] The main character of this short story builds a humanoid robot wired to paint the landscapes that this man can no longer see in person, due to a leg wound. Though the man is the main character, it is the robot that fills the stage and reveals itself to be the prevailing form, irremediably mechanical and ruthless, in the darkness interrupted by garish strokes of colour. With the help of a shy and hesitant assistant, the man continues to make changes to the robot’s electrical and electronic paraphernalia, but the paintings it makes remain unreal. (…) He secretly hopes that the robot will become better than he is; paradoxically however, though he feels inferior he still wants to control it, thereby remaining in constant conflict between the discredit of human identity and man’s will for supremacy. In La Meccanica del Colore the ridiculous and the grotesque gather around the continuous dissatisfaction that is experienced when searching for perfection. The protagonist’s frustration causes him to reflect on the catalysis of art, until, without warning, the characters’ roles change drastically as they adapt to the action on stage. From various perspectives, the constant conflict between the discredit of human identity and man’s will for supremacy is materialized. And before the curtain falls, the plot will thrill the public with a climax inspired by the contemporary absurd or, antagonistically, by classical opera.